domenica 5 luglio 2015

La Guerra nei Balcani - Introduzione -

La III Guerra Mondiale


“Andavo alle superiori. Il mio ricordo va a Pasqua 1991. Il 29 Marzo, per l’ esattezza. Si contarono le prime vittime da entrambi le parti. Il militare Josip Jovic fu il primo. Stranamente… nome croato, cognome serbo.”

Le guerre nella ex Jugoslavia sono state una serie di conflitti che si sono svolte dall’anno 1991 al 1999. Le operazioni belliche hanno riguardato l’intero territorio nazionale. Dopo la morte del Maresciallo Tito, Josip Broz, e la conseguente disgregazione dell’apparato di potere del Partito Comunista Jugoslavo, si verificò una escalation di tensioni nazionalistiche di carattere etnico.

1) Prima Parte
1.1) Premessa storica
1.2) La Jugoslavia post Tito
2) Seconda Parte
2.3) I nazionalismi etnici travolgono i Balcani
2.4) Ma perché proprio il Kosovo?
2.5) Armatevi e partite
3) Terza Parte
3.6) Non si scherza più
3.7) La parola alle armi
3.8) La guerra serbo-croata
4) Quarta Parte
4.9) L’assedio di Vukovar
4.10) Come si arriva allo sontro armato
4.11) La diplomazia inadeguata
4.12) E per finire arriva la guerra totale
5) Quinta Parte
5.13) La guerra civile in Bosnia Erzegovina

5.14) Il referendum e l'inizio della catastrofe
5.15) La manifestazione per la pace e i primi scontri armati
5.16) Il rapimento di Izetbegovic
5.17) Il rilascio di Izetbegovic
6) Sesta Parte
6.18) Un po' di chiarezza
6.19) L'arrivo dei caschi blu
6.20) I primi contrasti tra Milosevic e Karadzic
6.21) Entrano in scena gli USA di Bill Clinton
7) Settima Parte
7.22) La comparsa di tutte le forze in campo
7.23) Il duplice attentato al mercato di Markale
7.24) Uso della forza
7.25) L'isolamento di Karadic e Mladic
8) Ottava Parte
8.26) Gli accordi di Dayton
8.27) Tutto finito?
8.28) Srebrenica




Di seguito le fonti che ho utilizzato.

[1] BBC The Death Of Yugoslavia. Documentario BBC, 1995. Norma Percy, Brian Lapping.
[2] Gli stupri etnici nelle guerre dell’ex Jugoslavia. Lo sguardo delle scrittrici migranti. Nicola Ruzza.
[3] Kosovo – Kosova Una terra – due storie. Progetto “Victory project force”.
[4] L’Italia e le crisi jugoslave di fine secolo (1991-1999). Massimo Bucarelli.
[5] Il dramma jugoslavo: storia e religioni di una ex nazione. Massimiliano Marcucci
[6] LA GUERRA D’INDIPENDENZA SLOVENA E CROATA NELLA STAMPA ITALIANA (1990-92). MICHELA GRAZIOSI.
[7] Kosovo: le dicerie ed il grande esodo. 29 aprile 2015. Christian Gesellmann, Valentina Nicolae.
[8] IL KOSOVO: UN PO’ DI STORIA. Asvi.
[9] C’ERA UNA VOLTA LA JUGOSLAVIA Storia del conflitto che ha portato alla disgregazione dei Balcani. Paola Manca.
[10] LA GUERRA NEI BALCANI. Rivista Telematica Nuova Didattica.
[11] IL TRIBUNALE DELL’ AJA E I CRIMINI DI GUERRA IN EX JUGOSLAVIA. Martino Lombezzi.
[12] Una retrospettiva storica sulla storia della Jugoslavia. Romano Rhodio.
[13] UCK: L’ESERCITO DI LIBERAZIONE DEL KOSOVO. Emma Riva.
[14] Wikipedia.





Pillole sparse di ricordi della “bambina” Snatch

Andavo alle superiori. Il mio ricordo va a Pasqua 1991. Il 29 Marzo, per l’ esattezza. Si contarono le prime vittime da entrambi le parti. Josip Jovic fu il primo. Stranamente… nome croato, cognome serbo. Lo stato croato inviò delle forze speciali a Plitvice, dove i serbi nei giorni precedenti fecero quello che da noi venne chiamata la “balvan revolucia”, cioè la rivoluzione del tronco (mettevano i tronchi sulle strade per segnare il loro territorio). Questa rivoluzione — preparata dalla minoranza serba in territorio croato — ebbe come obiettivo la separazione dalla Croazia in vista di un’annessione con la Serbia.
Molti serbi furono ingannati dalla propaganda di Milosevic. Conobbi un ragazzo (in Italia, a Desenzano D/G) che all’epoca era lì a buttare giù i tronchi in mezzo alla strada. Gli domandai semplicemente (in modo scherzoso): “Cosa usi? L’ascia o la motosega?”. Non capì — poveraccio — a cosa sarebbe andato incontro; eppure al tempo era istruito e vantava una laurea alla Accademia delle Belle Arti.
Comunque, già a quel tempo avevo capito che la guerra era imminente. Prima di Vukovar ci furono altri massacri nelle zone occupate dai separatisti serbi; mandarono dei camioncini con le vittime trucidate, a volete anche a colpi di armi bianche. In tv avvisarono di possibili scene forti, ma quelle immagini… uomini civili massacrati a colpi d’ascia… Non dimenticherò mai quelle immagini. Era luglio o agosto del ’91… vado a memoria.
Il giorno dopo la situazione peggiorò. Abitavo in Istria, zona non toccata dalla guerra. Però sulla linea area dell’ aeroporto militare di Pola, vidi i MIG alzarsi. Dopo in tv apparve l’allarme per le città interessate: Zadar, Sibenik, Petrinja…
Io mi ritengo fortunata; la guerra la vidi solo in tv. Ho amici serbi, musulmani. Posso capire chi non riesce, non può perdonare. Ho visto una scena a mio avviso la più brutta (anche se ho visto di peggio come corpi martoriati) di un padre a Slavonski Brod, che stringeva tra le braccia il cadavere di suo figlio di appena sei anni, ucciso da un colpo di mortaio in un parco giochi. La disperazione di quel uomo… tanti padri, figli, donne e uomini sono morti, ma quella scena…
Un figlio di amici di famiglia è morto a 18 anni mentre faceva la naia. In trasferta in Bosnia, stranamente. Ai genitori (figlio unico) gli hanno “dato” un appartamento. Un mio amico, un altro ragazzo di appena 18 anni, è morto in guerra. Ok, era un “volontario”, cioè era in riformatorio, e Tudjman a molti di loro diede un’opportunità di uscire, ma solo per combattere. Anche i carcerati e criminali vennero reclutati.
Io conoscevo — e si sapeva in giro — che un criminale conosciuto fu messo a capo di un reparto famoso per la riconosciuta crudeltà; il gruppo fu accusato di compiere stragi di civili ed è ritenuto responsabile di più di 100 morti. Questo capo era intoccabile perché protetto da Tudjman in persona. La famosa Handzar divisia (divisa degli ustascia nella II Guerra Mondiale). Ero presente quando un poliziotto, quasi strisciando e timoroso, gli portò una comunicazione dal tribunale. Tre anni fa è morto, quindi l’indagine non si concluse.
In famiglia ho anche uno zio che fece parte delle forze armate croate. Volontario anche lui, nel reparto “Puma”, il battaglione più famoso dopo le Tigri (non quelle serbe di Arkan). Non lo vedo né sento da anni… troppo nazionalista. Mia madre, sua sorella, nel ’92 ci litigò per motivi politici e da quel giorno non si sono mai più visti né sentiti, nonostante fossimo tutti croati. Ma per mia madre e me la tolleranza verso tutti gli uomini deve essere universale e non fermarsi a concetti astratti come “nazione” o “etnia”.
Mentre ero alle superiori, hanno trasferito un’ intera scuola da Osijek nella scuola del mio paese. Nella loro città c’era la guerra in corso, erano stati evacuati per ovvi motivi; donne, bambini e ragazzi. Quando si alzavano gli aerei da Pola, questi si nascondevano, noi no. Loro ricordavano le loro passate esperienze.  I loro traumi. La città di Osijek era messa male, quasi come Vukovar.
Era una guerra orribile. Ok, ero giovane, non conoscevo molte cose ma non avrei mai pensato che si sarebbe arrivati ad una guerra civile simile. Vicini contro vicini, parenti contro parenti. Crimini orribili, massacri. In Bosnia fu anche peggio.

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